Castelverrino

Castelverrino è, ancora, un miracolo dell’Appennino. Nonostante i suoi abitanti siano meno di un centinaio, vivono ancora ostinatamente e orgogliosamente nel piccolissimo comune molisano, il più piccolo della provincia di Isernia. Meravigliosamente vitale in estate, quando tanti concittadini e nuovi residenti, anche stranieri, tornano nelle piccole case di montagna, regala paesaggi mozzafiato a chi ha la pazienza e la curiosità di scoprire realtà fuori dai luoghi comuni. Castelverrino è ben saldo sul suo promontorio montuoso che è possibile ammirare da un punto panoramico di Viale Sandro Pertini.
La sua fisionomia selvaggia e il dedalo di viuzze del centro storico lasciano intuire l’origine del suo nome antico, Castelluccio d’Agnone. A tratti, il Medioevo si affaccia dagli usci delle case di pietra nuda, guarda dalle piccolissime finestre protese verso la sommità. Nonostante nel centro storico molte delle case siano abitate solo in estate, uno spesso strato di intonaco le protegge dai rigori invernali. 

Alla chiesa parrocchiale dei Santi Simone e Giuda si accede dalla minuscola piazza Dante sulla quale affaccia anche il palazzo baronale, trasformato nei secoli in abitazione privata.
È molto graziosa piazza Trento e Trieste, con il piccolo edificio postale e la fontana rotonda. A poca distanza, una stele funeraria di epoca romana, che impreziosisce l’ingresso della piazza, ricorda importanti presenze antiche nella zona. La moderna chiesa rurale di Santa Lucia in Verrino, sulle sponde del fiume, è un piacevole luogo di sosta per quanti volessero usufruire dell’area attrezzata nelle vicinanze.

Castelverrino è stato edificato su uno sperone roccioso definito geologicamente flysch di Agnone. Il flysch è un insieme di depositi sedimentari sovrapposti che si formano generalmente in ambiente marino. In questo caso, si tratta di banchi e strati di arenaria fortemente inclinati che formano il fianco di una piccola forra (gola), Vallone La Rocca, scavata da un tributario del Verrino.