Sant’Angelo del Pesco
Molise
Sant’Angelo del Pesco
La nascita di Sant’Angelo del Pesco si colloca intorno all’anno mille, allorchè un gruppo di abitanti di Casaleni si spostò dalla pendici di Pescopennataro in una località denominata “Sant’Angelo in Grifone“. La parte più antica si colloca sul Colle della Lama, su cui poggiava la chiesa intorno alla quale si sviluppò il paese, che gode oggi di un gradevole panorama sull’alta valle del Sangro.
Sant’Angelo del Pesco è minuto, fatto di piccole cose. La strada per arrivare in paese, da Pescopennataro, è impregnata di bellezza. Si scende riempiendosi gli occhi di paesaggi rocciosi e selvaggi come quelli su cui poggiano Gamberale e Pizzoferrato, dall’altro lato della Valle del Sangro, raggiungibile in pochi minuti. I frutteti di mele autoctone bio che circondano il paese regalano i profumi dolci della primavera, che qui arriva un po’ più tardi. In alta quota, il Bosco degli abeti Soprani è una riserva naturale dichiarata area SIC, ricca di percorsi naturalistici che ricadono, in parte, anche nel territorio di Pescopennataro. L’abete “soprano” è l’abete bianco, ormai estremamente raro in altri luoghi d’Italia e qui, invece, ancora molto presente. L’ingresso al paese è fitto di piccole e graziose case che costeggiano la strada. Nella piazzetta centrale, tutto è in miniatura: il Municipio, il bar, le sedie degli usci, il belvedere, i vasi dei fiori, la graziosa chiesa di San Michele Arcangelo, il santo patrono. Qui, i Tedeschi hanno colpito duramente e il paese è stato ricostruito dopo il secondo conflitto mondiale conservando la tessitura urbana e le tipologie tradizionali. Si salvò, miracolosamente, soltanto il monumento ai caduti, ancora in piazza e realizzato nel 1926. Bellissimo e suggestivo il lavatoio in pietra coperto, opera di valenti artigiani locali. Da visitare la Chiesa della Madonna del Carmine, il cuore spirituale della comunità, appena fuori il paese. Esistente già dal XVI secolo, accanto al vecchio cimitero, fu protagonista di numerosi episodi storici e più volte ampliata e ricostruita. Nel 1863 l’incendio provocato da un fulmine distrusse l’icona della Madonna, sostituita da un enorme quadro tutt’ora oggetto di devozione.
Secondo una toccante tradizione locale, la Chiesa del Carmine fu ampliata grazie al contributo di tutti i concittadini. Nonostante le faticose giornate in campagna, al ritorno, ogni abitante del paese portava nel luogo sacro una pietra che fu utilizzata per i lavori di edificazione del 1820.
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Il “Cammino delle Chiese Campestri” è un percorso outdoor di circa 90 chilometri che collega 9 centri storici e 15 piccole chiese sparse nel territorio di Agnone, Belmonte del Sannio, Capracotta, Castel del Giudice, Castelverrino, Civitanova del Sannio, Pescopennataro, Poggio Sannita e Sant’Angelo del Pesco.
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